venerdì 6 maggio 2011

A night out in Jerusalem

Il posto dove abbiamo dormito aveva delle camere un po' spartane ma delle aree relax attrezzatissime e superbelle. Ci siamo rimasti poco ...

                                                                           




Il tempo di riprenderci dalle lunghe camminate con un the quando fuori rinfrescava, di collegarmi con gli uppers.. (vabbe' ovvio ) e di imbatterci in questo simpatico ragazzo americano  ribattezzato ''uomo mela verde''... no dico... notate per favore l'abbinamento camicia, maglioncino, chaise longe.... ho dovuto fotografarlo... nessuno mi avrebbe creduto...

                                                                  



                                                                         


ma fuori c'era Gerusalemme by night da scoprire... alle otto di sera finisce lo shabbat e alcuni negozi e ristoranti riaprono. La citta' si ripopola... ehi e' sabato sera anche qui !!! anzi domenica... considerando che in realta' per loro domenica e' il nostro lunedi..
Una delle strade principali e' Jaffa road... poche macchine e molti ragazzi che si spostano in gruppo a piedi...


Siamo andati in questa discoteca in una piccola traversa di Jaffa street.... non somiglia molto a una discoteca devo dire... piuttosto a una casa degli spiriti..pero' dentro era tutto regolare... musica tamarra e tamarri.






siamo rimasti meno di un'ora perche' troppo stanchi ma fico andare in discoteca a Gerusalemme!



Potevamo non farci tentare da questo posto prima di andare a dormire ?

Eh no che  non potevamo






Non sapendo bene quali ci sarebbero piaciuti abbiamo preso un po' di tutto... e poi abbiamo mangiato dolci per due giorni... super up ! chevvelodicoaffare....
Siamo andati a dormire distrutti e un po' rimbambiti ma con quella sensazione di pienezza e gratitudine per aver vissuto un'altra giornata indimenticabile... sapori , colori e facce che non dimentichero' mai... il giorno dopo avevano l'aereo da Tel Aviv... un po' di tristezza... ma non penserete mica che il mio reportage sia finito qui ?  

                                                                            















                                                                    

                                                                       
                                                     
                                                                         
                         
                                                                

mercoledì 4 maggio 2011

Betlemme dei sogni


Uppers!Finalmente oggi  trovo il tempo e la tranquillita' per raccontarvi l'ultima parte del viaggio in Terra santa.In realta' e' gia' la terza volta che torno su questo post.E' lungo e caricare le foto richiede tempo. C'eravamo lasciati che ero diretta a Betlemme, sono passate tre settimane buone, avrete pensato che non sono mai piu' tornata dalla Palestina ! Tranquilli, sono sempre stata benissimo, solo che da quando sono tornata e' stato un susseguirsi di impegni,lavoro, festivita', faccende varie, alcune molto molto belle ma che mi hanno assorbito totalmente. Forse avevo anche bisogno di smaltire le emozioni vissute in Israele per riuscire a parlarne sul blog, non sono luoghi che si raccontano facilmente. Ero felice ed entusiasta al mio ritorno ma anche tanto stanca.Fisico e mente. Quando visito dei posti cosi unici, mi piace viverli il piu' possibile, senza contare che questo piccolo stato , grande appena come la Puglia, e' cosi intriso di storia e cosi fortemente ancora protagonista della storia che a tratti ci frastornava un po' il fatto di essere li. Abbiamo pero' scoperto molto presto che specie in Palestina la gente e' capace di un'accoglienza insospettabile.
Quando  ci siamo informati su come raggiungere Betlemme, ci avevano detto che avremmo dovuto trovare un taxi che ci portasse fino al check point e poi un altro che ci portasse nella citta' perche' l'ingresso nei territori palestinesi puo' essere difficoltoso... per fortuna il tassista che abbiamo fermato in una deserta Gerusalemme in pieno shabbat era palestinese...ci ha detto che avrebbe potuto portarci a Betlemme facendo una strada piu' lunga ma sicura e che ci avrebbe aspettato cosi da riportarci in albergo di sera.
Abbiamo concordato 350 shekel, circa 70 euro  per andata e ritorno( ho scoperto dopo che erano troppi ) e siamo partiti. La distanza non e' molta, appena 20 km durante i quali il tassista ci ha raccontato la frustrazione di vivere con le restrizioni che comporta stare in Israele essendo Palestinese e per i Palestinesi non poter andare in Israele,non avere una vera e propria identita' territoriale, in molti casi aver vissuto in prima persona il dramma delle guerre , l'aver perso tutto. La cosa che ci ha colpito di piu' pero' e' che nessuno ci ha parlato di queste cose con rabbia , semmai con rammarico, consapevoli che si combatte una guerra che potrebbe risolversi con poco ma che ormai va avanti per principio. I Palestinesi vogliono la loro terra che e' stata  in gran parte usurpata dallo stato di  Israele che ha alzato un muro di sicurezza di 800 km per dividere il suo territorio da quelli palestinesi .
                                               Il check point prima di entrare a Betlemme

                                                                   Il muro

  il muro di sicurezza israeliano, dal lato palestinese  e' spesso colorato di murales,gli imprenditori lo usano persino per affiggere slogan o menu' dei ristoranti...questa cosa mi e' piaciuta molto, e' il segno che nonostante questa popolazione sia stata derubata di tutto ha conservato una forte identita' e brulica di vita ma le cose non sono semplici per nessuno in Palestina. I territori sono stati impoveriti e persino l'acqua e' un lusso... manca  due giorni a settimana perche' e' gestita dal governo israeliano.Tutte le abitazioni infatti sono dotate di enormi cisterne.



                                          non si legge bene ma sulla chiave c'e' scritto '' not for sale''

Dopo questo giro in zone che difficilmente avremmo potuto raggiungere a piedi ,il nostro solerte tassista ci ha lasciato nella piazza della mangiatoia,quella che specie a dicembre si riempie di pellegrini da tutto il mondo.Appena scesi dal taxi, mentre ci guardavamo intorno , si e' avvicinato un uomo dicendoci di essere una guida locale e ci ha proposto di accompagnarci, parlava italiano,incredibile...
                                                                Manger square
     
.Sulle prime ho rifiutato, forte della mia guida Lonely ,poi pero' ho pensato che non avevamo molto tempo e che farci raccontare un po' di cose da qualcuno che viveva proprio in quei luoghi e che conosceva bene anche quelli sacri ci avrebbe fatto guadagnare tempo. poi era simpatico e aveva un sorriso buono. mi sono intenerita  e ben presto ho scoperto che sapeva vita morte e miracoli, ( espressione in questo contesto azzeccatissima ) di ogni pietra di Betlemme.
Abbiamo iniziato dalla Basilica della nativita', eccoci all'ingresso... la porta e' stata nei secoli ridotta per non consentire l'ingresso a cavallo

                                                         
Per accedere alla grotta della nativita' che si trova all'interno della basilica c'era una fila kilometrica ma con grande sollievo la nostra guida ci ha detto con un sorrisone -'' voi raccomandati'' e ci ha fatti scendere in contromano, mentre gli altri visitatori risalivano,saltando la fila... ehm.. nn e' molto ortodosso lo so ma non volevamo essere poco riconoscenti con lui... cosi, un po' imbarazzati mentre gli altri ci guardavano siamo arrivati alla grotta che si e' conservta intatta... nn voglio pubblicare molte foto di questi luoghi sacri...mi sembra di violarli ma vorrei farvi vedere almeno la grotta e il posto dove c'era la mangiatoia in cui fu adagiato Gesu' bambino...

ecco dov'era la mangiatoia


non riesco a descrivervi la sensazione dopo aver toccato il soffitto di questa grotta dove tutto e' iniziato... e' stata un'emozione forte, credo che ognuno di noi viva la fede in modo personale e anche astratta, cioe' l'idea che ne abbiamo e' lontana da cose materiali proprio perche' attiene lo spirito... questi luoghi sono venerati e visitati da due millenni e ci sara' un motivo che va oltre la voglia di voler credere..questi luoghi sono reali, sono esistiti ed esistono ancora...

Dopo la basilica della nativita' , breve sosta nella piu' moderna chiesa di santa Caterina da cui la notte del 24 dicembre viene trasmessa la messa in mondovisione e poi un giro per il chiostro di san Girolamo sepolto proprio li vicino


Dopo santa Caterina , abbiamo visitato uno dei posti che mi e' piaicuto di piu'..... suggestivo anche questo..si chiama la grotta del latte, una grotta tutta bianca che si dice sia diventata cosi quando la Madonna perse una goccia di latte dal seno allattando Gesu'. La goccia di latte cadde su una pietra che divenne da rossa a  bianca e cosi tutta la grotta.Secondo un'antica tradizione ingerire un frammento della parete gessosa della roccia aiuterebbe le donne nell'allattamento e aumenterebbe la fertilita'.

Grotta del latte

Betlemme e' quasi tutta di tufo e le porte degli esercizi commerciali e  delle abitazioni sono verde acqua...e' tutto molto tranquillo ma immagino che a ridosso delle principali feste cattoliche la piccola Betlemme sia molto piu' affollata.Mi hanno colpito le persone, non mi aspettavo una tale apertura ... tutti quelli con cui abbiamo parlato si sono mostrati curiosi e ospitali e assolutamete integrati con chi professa una religione diversa dalla loro



come il proprietario di questo negozio di souvenir in legno d'ulivo, rigorosamente intagliati a mano.Lui e' musulmano ma e' uno dei migliori amici della nostra guida  (camicia bianca) che invece e' cattolico.Appena arrivati ci ha offerto il tipico the con foglie di menta...buonissimo.... A quanto pare esistono diversi tipi d'ulivo e quello  che usa questo negoziante e' particolarmente pregiato.Abbiamo preso delle nativita' molto belle , non ha voluto contrattare molto il prezzo pero' poi mi ha regalato un bracciale che da solo valeva di piu' dello sconto che gli avevamo chiesto.Una generosita' che e' tutta orientale e che resta il loro tratto distintivo . Beh, prima che andassimo via ha anche offerto a mio fratello 5000 cammelli se mi avesse lasciato li con lui.( tra l'altro ottima valutazione  ).. Enzo gli ha risposto: anche 5 vanno bene...
Siparietto divertente ma per un attimo ho temuto che facessero sul serio....ahhahah


Altro giro nella piazza della mangiatoia e sosta mangereccia in uno dei piccolissimi negozi li vicino ed era gia' ora di salutare la guida di cui conserviamo un bellissimo ricordo perche' e' andato molto oltre il suo lavoro, ci ha presentato gli amici, ci ha raccontato della sua vita... purtroppo non mi ricordo il nome ma ha voluto il nostro indirizzo email dicendo che se fosse tornato in Italia avremmo dovuto fargli noi da guida.Spero proprio ci scriva...
Il taxi era in piazza che ci aspettava... siamo ripartiti che era ormai sera e siamo tornati in albergo per trascorrere l'ultima notte a Gerusalemme ma questo ve lo racconto nel prossimo post...